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martedì 26 maggio 2020

L’Incoronazione dell’ultimo Zar


Il 26 maggio 1896, nella Cattedrale della Dormizione al Cremlino, Nicola II viene incoronato con la formula “per grazia di Dio” Imperatore e Autocrate di tutte le Russie. Il solenne momento precede quello dell’incoronazione della consorte Alexandra, a cui viene attribuito il titolo di Zarina. Entrambi sono poi unti col sacro crisma. I lunghi viali della città, affollati da circa un milione di persone trepidanti di darsi ai festeggiamenti previsti, sono decorati con i nastri blu, bianco e rosso, colori della bandiera imperiale.
Per l’occasione, attraverso giostre appositamente allestite, vengono distribuiti alla popolazione i c.d. “regali dello Zar”. Concessi doni in denaro, disposti condoni per tasse, multe e sanzioni non pagate, accordata l’amnistia per i prigionieri.
A rappresentare i Reali d’Italia vi era il Principe di Napoli Vittorio Emanuele: nel corso delle cerimonie incontrava Elena del Montenegro, che sposerà a Roma il 24 ottobre successivo, dopo che a giugno ne chiedeva la mano al padre Nicola, principe sovrano del piccolo Stato balcanico. Al loro matrimonio era stato auspice Francesco Crispi, presidente del Consiglio dei Ministri.
Anche se i due si erano visti un anno prima a Venezia durante l’inaugurazione dell’Esposizione Internazionale dell’Arte, l’incontro avvenuto a Mosca fu così incoraggiante da spingere l’Erede al trono d’Italia ad annotare (e sottolineare) sul suo diario: "Mosca. We meet the first time" ("Mosca. Ci incontriamo per la prima volta").