Casa Savoia e il Nobilissimo Ordine
della Giarrettiera.
Le recenti ammissioni di S.M. Filippo VI di Spagna e
di S.M. Willem-Alexander d’Olanda in uno degli Ordini equestri più
antichi ed esclusivi al mondo, come quello della Giarrettiera, ci consente di
aprire una finestra sui precedenti storici intercorsi tra la Real Casa di
Savoia e il Nobilissimo Ordine inglese.
Se si considera il secolo che precede la sua
fondazione (1349) ad opera di Edoardo III, certamente nei suoi ruoli troveremmo
oggi un numero maggiore di Cavalieri appartenenti alla Real Casa di Savoia. Non
sfugge, infatti, che nel XIII secolo ben tre fratelli dell’augusta Casa sabauda
si trovavano ad esercitare una grande potere nell’Inghilterra dei Plantageneti,
con i quali, d’altra parte, erano strettamente imparentati. Si trattava
dell’Arcivescovo di Canterbury Bonifacio, in seguito salito alla gloria degli
altari, di Pietro II detto il piccolo
Carlomagno, investito del titolo e del potere di Cavaliere del Regno e
Conte di Richmond, e del fratello Guglielmo, divenuto poi Vescovo di Valence, e
precedentemente coinvolto oltremanica nell’esercizio di governo.
Di certo rientra invece nel novero il Duca Emanuele
Filiberto di Savoia, l’Eroe di San Quintino, noto pure come il Testa di ferro, alla cui gloria il
cugino Filippo II avrebbe voluto aggiungere un matrimonio con Elisabetta Tudor sì
da assicurarsi la permanenza dell’Inghilterra nel cattolicesimo.
Il Duca, forte dei suoi successi ottenuti sul campo -
a questo proposito era anche un rodato veterano di giostre e tornei – fu
insignito del Cavalierato durante il breve regno di Maria I (1553 – 1558), la
quale volle anche fargli dono degli Statuti dell’ illustre compagnia cavalleresca.
Quindi nel novembre 1554 fu Lord Clinton, rappresentante della
Corona, poi divenuto Lord Ammiraglio e Conte di Lincoln, a consegnare le
insegne equestri al condottiero sabaudo. L’investitura ebbe luogo nelle
Fiandre, quando Emanuele Filiberto era comandante di una parte delle armate di
suo zio l’Imperatore Carlo V.[1]
Dopo un salto temporale di alcuni secoli, giunge il
turno di Vittorio Emanuele II, il futuro Re d’Italia, il quale viene insignito
del Cavalierato da S.M. la Regina Vittoria, mentre ancora Re di Sardegna
partecipa alla Guerra di Crimea (1853-1856). L’investitura questa volta avviene
durante il capitolo dell’Ordine che si tiene nel Castello di Windsor il 5
dicembre 1855.
Al riguardo una nota di colore sottolinea come <<
Questo monarca fu oggetto della famosa osservazione che di tutti i Cavalieri
della Giarrettiera sembrasse l’unico in grado di affrontare il drago >>.[2]
A Vittorio Emanuele II succede il figlio Umberto I,
che, salito al trono dopo la morte del padre nel gennaio del 1878, il 2 marzo
successivo accoglie al Quirinale l’incaricato ufficiale della Regina Vittoria,
il Duca di Albercorn, il quale si reca a Roma con la missione di consegnare il
Cavalierato al Re. A questo proposito sono celebri alcune stampe dell’epoca che
replicano la scena del Duca che tra numerosi dignitari di corte sistema l’onorificenza
al Sovrano. Ma ad impetrare l’appartenenza di Umberto I al Nobilissimo Ordine
ci pensa il pittore brasiliano Pedro Américo. Questi con un dipinto realizzato nel
1880, e dedicato al Sovrano d’Italia in posa nelle sontuose fogge di Cavaliere
dell’Ordine della Giarrettiera, darà vita alla creazione di un’opera che battezzerà
Genio della monarchia.
Poco più tardi, nel 1891, un viaggio a Edimburgo del
Principe Reale Vittorio Emanuele diventa occasione per la Regina Vittoria di
insignirlo della massima onorificenza equestre. Il Principe di Napoli era
giunto infatti in Inghilterra per una visita all’impressionante nuovo ponte
ferroviario situato a Firth of Forth.
Circa la notizia dell’ammissione nell’Ordine, gustosa
risulta piuttosto l’annotazione che in una lettera privata ne fece il giovane
Principe:
<< La gentile vecchia Signora mi ha preso a ben
volere >>.[3]
Nel 1902, ma con Edoardo VII al trono, ad essere ammesso
nel supremo Ordine inglese è invece S.A.R. il Duca Emanuele Filiberto di Savoia
Aosta. A fine giugno è pertanto nominato Cavaliere ed investito dal Re a
Buckingham Palace, ricevendo le Lettere Patenti il 15 luglio successivo.[4]
D. G. Truscello
D. G. Truscello
Arme di Cavaliere dell'Ordine di S.M. Vittorio Emanuele II
Arme di Cavaliere dell'Ordine di S.A.R. Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta
Investitura di S.M. Vittorio Emanuele II
Roma - Investitura di S.M. Umberto I
[1] M.A.S. Hume, Calendar of letters and State Papers Realting to English Affairs
vol. III, Cambridge U.P., 2013, p. 78;
[2] https://www.rct.uk/collection/441371/garter-of-victor-emanuel-ii-king-of-italy;
[3] H. Mehrkens , F. Muller, Sons and Heirs: succession and political culture in Nineteenth
Century Europe, Palgrave Macmillan, 2015, p. 167;
[4] W. A. Shaw, The Knights of England vol. I, C.F. Clearfield, p.72;