La città di Augusta è particolarmente legata alla figura del Re Buono, il ricordo del Sovrano è tuttora sentito nel territorio. La presenza di Umberto di Savoia è ancora oggi idealmente riscontrabile nella toponomastica: la strada principale - a lui dedicata quando erede al trono era Principe di Piemonte - ancora oggi porta la denominazione di via Principe Umberto (in età medievale era chiamata via del Cassero e poi via Ferdinandea – da Ferdinando I di Borbone Re delle Due Sicilie). Si riscontra altresì nel monumento marmoreo a lui dedicato e posto all’interno dei giardini pubblici - inaugurato nel 1905 alla presenza di Tommaso di Savoia - che fu in assoluto il primo monumento della città di Augusta (visibile nella rubrica opere ed architetture del Regno di questo sito); si riscontra infine nel nome del più antico sodalizio che consociava la classe produttiva di piccoli imprenditori, artigiani, lavoratori autonomi, fondato nel 1881, ancora oggi porta il nome di Associazione Filantropica Umberto I.
Ma Augusta ebbe anche la possibilità di ospitare per ben due volte Re Umberto.
La sua prima visita avvenne nella primavera del 1863 all’indomani quindi della proclamazione del Regno d’Italia, quando il Principe era nemmeno ventenne.. Umberto assieme ai fratelli Amedeo duca d’Aosta e futuro re di Spagna di 1 anno più piccolo e Oddone era in crociera addestrativa sulla Regia Nave Governolo diretta a Costantinopoli e in tale viaggio di trasferimento l’unità sostò anche nel porto di Augusta. E qui preferisco riportare la colorita cronaca dell’evento scritta da un cultore di Storia Patria che nella sua Storia di Augusta pubblicata nel 1905 che da una idea quasi coeva degli avvenimenti: “mentre la Regia nave sulla quale erano imbarcati gli Augusti giovinetti entrava in porto, un numero straordinario di barchette, adorne di fiori e di bandiere nazionali, cariche di popolani acclamanti andavano loro incontro. Lo spettacolo era magnifico! “
“Alla banchina della Sanità Marittima era stato costruito un elegantissimo sbarcatoio, coperto di tappeti, sormontato da un ricco padiglione tappezzato di velluto, ove le autorità civili, militari ed ecclesiastiche attesero i Principi per dare loro il benvenuto in nome della città. Il rappresentante del Municipio, Ing. Domenico Belluso, presentò alle LL.AA.RR. i funzionari presenti e quindi li invitò a prender posto nell’equipaggio offerto dal Cav. Lavaggi, mentre il seguito prendeva posto nelle altre carrozze”.
“Degli augusti fratelli scesero solamente Umberto ed Amedeo. Oddone rimase a bordo, riserbandosi di visitare la città in altro momento. Una massa enorme di popolo esultante seguì il real corteo sino alla Chiesa Madre, sul sagrato della quale il Capitolo, in pompa magna, attendea l’arrivo degli ospiti graditissimi e quando essi giunsero li accolse sotto il baldacchino e li accompagnò fin presso l’altare maggiore, cantando l’Inno Ambrosiano. I Reali Principi rimasero ammirati dal contegno della nostra popolazione, come della bellezza della città e della magnificenza del porto, esternando al Sindaco piena soddisfazione dell’accoglienza riservata”.
La descrizione dell’evento è particolarmente vivida e sicuramente rappresentò un momento di grande attrazione per una cittadina di meno di diecimila abitanti per il rango degli ospiti e per la vista di una nave da guerra quale la Pirofregata “Governolo” nel suo grande porto, La favorevole impressione lasciata nell’animo dei notabili che accolsero i Principi fù duratura e feconda.
La successiva apparizione di Umberto divenuto nel frattempo Re alla morte del padre Vittorio Emanuele II avvenne il 16 gennaio del 1880 allorché il Re accompagnato dalla Regina Margherita e dall’erede al trono il principe di Napoli Vittorio Emanuele appena undicenne (n.1869) in viaggio sulla recentissima linea ferroviaria Messina-Siracusa il cui tratto Lentini-Siracusa era stato inaugurato nel 1871, sostò ad Augusta ma rimase solo nei pressi della Stazione Ferroviaria dove fu accolto e salutato dalle autorità comunali e da una grande folla di cittadini plaudenti. Tale avvenimento viene sempre in maniera colorita descritto dal Salomone “Il treno reale poggiava sopra un tappeto di fiori sotto un arco trionfale formato da canne di bambou, vestite di enormi fiocchi di papiro. Alla Regina vennero offerti magnifici mazzi di fiori, ed una allegorica Margherita in versi, riccamente impressa su raso bianco. Al Principe ereditario” una foto di grandi dimensioni del panorama della città “ch’egli gradì molto”. Il ministro della Marina dislocò ad Augusta la nuovissima corazzata “Caio Duilio” che per l’epoca era “la più potente corazzata a torri di tipo nuovo che allora possedesse l’Italia” e sicuramente per l’armamento e la velocità era una delle più potenti navi da guerra allora esistenti. La sosta del Re e della famiglia reale e la contemporanea presenza della possente nave da guerra nel porto “valse ad attirare nella nostra città buon numero di visitatori dai vicini comuni Melilli, Sortino, Lentini, Francofonte, Carlentini, i quali poterono assistere all’entusiastica dimostrazione fatta dagli Augustani alla Real Famiglia, e ammirare il magnifico colosso galleggiante gloria e vanto dell’ingegneria navale italiana”.
(A. Ponzio)