GENETLIACO DI MARIA GUGLIELMINA RIZZO
Il 19 aprile u.s. Maria Guglielmina Rizzo
Bonaccorsi ha spento cento candeline. Per la fausta occasione sono pervenuti i
messaggi di S.A.R Emanuele Filiberto, Gran Maestro degli Ordini Dinastici di
casa Savoia, del Presidente dell'Istituto del Nastro Azzurro fra Decorati
Combattenti al V.M. il Gen. Carlo Maria Magnani e del Presidente dell'Istituto
della Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon, dott. CdV Ugo D'Atri.
Unitamente alle autorità civili, militari e religiose, una rappresentanza degli
Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia per la Sicilia, presente all'evento,
ha espresso fervidi voti augurali alla figlia dell'Ammiraglio Luigi Rizzo.
Nella ricorrenza sono intervenute numerose
autorità locali e giunti molteplici messaggi istituzionali, in particolare
quello dello Stato Maggiore della Marina Militare Italiana.
PRESENTAZIONE DEL VOLUME
I SEDICI EROI DI PREMUDA
Il 20 aprile 2024, presso il salone del piano
nobile di Palazzo D'amico, sede della Biblioteca comunale di Milazzo, è stata
ospitata la presentazione del volume “I sedici eroi di Premuda”, Lombardo
Edizioni, di Maria Giuseppina Rizzo di Grado e di Premuda, nipote
dell'Ammiraglio Luigi. L'evento si è svolto con il patrocinio del Comune
mamertino, di cui erano presenti il sindaco e l'assessore ai Beni culturali. Il
libro si avvale di “documenti e testimonianze sull'ardimentosa squadriglia dei
MAS durante la Grande Guerra nell'alto Adriatico”. In una sala gremita di
pubblico, la cui cospicua rappresentanza di giovani lascia ben sperare per il
futuro, l'autrice ha svelato dettagli inediti sulla vita dell'eroe di Premuda,
soffermandosi altresì sugli altri Quindici artefici della intrepida operazione
che portò all'affondamento della corazzata austro-ungarica Santo Stefano,
all'alba del 10 giugno 1918. In un dialogo con lo storico Fabio Milazzo,
moderatore dell'evento, Maria Giuseppina Rizzo ha sottolineato l'importanza
della ricerca delle fonti ufficiali in sede di ricostruzione storica, sovente
narrata con disinvoltura da certa storiografia. Al riguardo l'autrice si è
soffermata in particolare sull'equivoco di Luigi Rizzo “repubblicano”, a cui
dedica alcune pagine della sua opera, smontando carte alla mano una vulgata
minoritaria diffusasi negli ultimi anni. Il racconto di alcuni gustosi aneddoti
sulla vita privata dell'Affondatore, ha anch'esso rappresentato un argomento di
estremo interesse, rimasto sottotraccia o, più semplicemente, nel cono d'ombra
creato dal mito dell'eroe e da una poetica della Nazione perlopiù solenne ed
austera.
La pubblicazione si avvale inoltre della
prefazione di alcune discendenti dei Sedici, tra cui Maria Guglielmina Rizzo,
Anna Rosa Aonzo, Maria Annaloro, Elena Calipari.
“La storia ci ha tramandato
soprattutto i nomi dei Comandanti – si
legge sul volume - ma in pochissimi casi
conosciamo le immagini o i nomi dei componenti degli equipaggi che hanno
partecipato alle altre imprese dei M.A.S.”
Un libro che restituisce giustizia a quegli “uomini di
cuore saldo, innamorati del proprio dovere, preparati a qualsiasi avventura,
orgogliosi di poter imporre la propria forza e la propria superiorità, non con
la massa bruta dei mezzi schiaccianti, ma con l’agile strumento che, meglio di
ogni altro, interpreta e simboleggia lo spirito di iniziativa e audacia degli
Italiani”, scriveva Luigi Rizzo a proposito degli equipaggi che prestavano
servizio sui M.A.S.