martedì 23 aprile 2024

I cento anni della contessa Maria Guglielmina Rizzo

GENETLIACO DI MARIA GUGLIELMINA RIZZO

Il 19 aprile u.s. Maria Guglielmina Rizzo Bonaccorsi ha spento cento candeline. Per la fausta occasione sono pervenuti i messaggi di S.A.R Emanuele Filiberto, Gran Maestro degli Ordini Dinastici di casa Savoia, del Presidente dell'Istituto del Nastro Azzurro fra Decorati Combattenti al V.M. il Gen. Carlo Maria Magnani e del Presidente dell'Istituto della Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon, dott. CdV Ugo D'Atri. Unitamente alle autorità civili, militari e religiose, una rappresentanza degli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia per la Sicilia, presente all'evento, ha espresso fervidi voti augurali alla figlia dell'Ammiraglio Luigi Rizzo.

Nella ricorrenza sono intervenute numerose autorità locali e giunti molteplici messaggi istituzionali, in particolare quello dello Stato Maggiore della Marina Militare Italiana.

 

PRESENTAZIONE DEL VOLUME

I SEDICI EROI DI PREMUDA

Il 20 aprile 2024, presso il salone del piano nobile di Palazzo D'amico, sede della Biblioteca comunale di Milazzo, è stata ospitata la presentazione del volume “I sedici eroi di Premuda”, Lombardo Edizioni, di Maria Giuseppina Rizzo di Grado e di Premuda, nipote dell'Ammiraglio Luigi. L'evento si è svolto con il patrocinio del Comune mamertino, di cui erano presenti il sindaco e l'assessore ai Beni culturali. Il libro si avvale di “documenti e testimonianze sull'ardimentosa squadriglia dei MAS durante la Grande Guerra nell'alto Adriatico”. In una sala gremita di pubblico, la cui cospicua rappresentanza di giovani lascia ben sperare per il futuro, l'autrice ha svelato dettagli inediti sulla vita dell'eroe di Premuda, soffermandosi altresì sugli altri Quindici artefici della intrepida operazione che portò all'affondamento della corazzata austro-ungarica Santo Stefano, all'alba del 10 giugno 1918. In un dialogo con lo storico Fabio Milazzo, moderatore dell'evento, Maria Giuseppina Rizzo ha sottolineato l'importanza della ricerca delle fonti ufficiali in sede di ricostruzione storica, sovente narrata con disinvoltura da certa storiografia. Al riguardo l'autrice si è soffermata in particolare sull'equivoco di Luigi Rizzo “repubblicano”, a cui dedica alcune pagine della sua opera, smontando carte alla mano una vulgata minoritaria diffusasi negli ultimi anni. Il racconto di alcuni gustosi aneddoti sulla vita privata dell'Affondatore, ha anch'esso rappresentato un argomento di estremo interesse, rimasto sottotraccia o, più semplicemente, nel cono d'ombra creato dal mito dell'eroe e da una poetica della Nazione perlopiù solenne ed austera.

La pubblicazione si avvale inoltre della prefazione di alcune discendenti dei Sedici, tra cui Maria Guglielmina Rizzo, Anna Rosa Aonzo, Maria Annaloro, Elena Calipari.

“La storia ci ha tramandato soprattutto i nomi dei Comandanti  – si legge sul volume -  ma in pochissimi casi conosciamo le immagini o i nomi dei componenti degli equipaggi che hanno partecipato alle altre imprese dei M.A.S.”

Un libro che restituisce giustizia a quegli “uomini di cuore saldo, innamorati del proprio dovere, preparati a qualsiasi avventura, orgogliosi di poter imporre la propria forza e la propria superiorità, non con la massa bruta dei mezzi schiaccianti, ma con l’agile strumento che, meglio di ogni altro, interpreta e simboleggia lo spirito di iniziativa e audacia degli Italiani”, scriveva Luigi Rizzo a proposito degli equipaggi che prestavano servizio sui M.A.S.